A questo indirizzo potete scaricare la presentazione che Giorgio Griziotti ci ha messo a disposizione e che accompagna il podcast audio del 5o incontro del ciclo La fine dell’uomo, per il quale è stato nostro ospite nel mese di maggio.
La fantascienza è morta, viva la FS!
La fantascienza si distingue attraverso il dominio o egemonia narrativa di un “novum”(novità, innovazione) finzionale convalidato dalla logica cognitiva. (1)
Universi (quasi) paralleli
“L’anacronismo del possibile. Dalla tanfascienza alle pratiche radicali”, di Antonio Caronia. In attesa del prossimo 9 giugno in Cascina Torchiera.
Le radici di una disputa: ancora su antropocene e/o capitalocene
Oggi riprendiamo un altro contributo di Giuliano Spagnul, recentemente pubblicato da Effimera. Si avvicina l’appuntamento del prossimo 9 giugno in Cascina Torchiera a Milano!
Antropocene o capitalocene è apparentemente una domanda che ricalca vecchie e classiche dispute sull’apoliticità o meno di determinate branche del sapere umano. È la scienza neutrale a qualsivoglia ideologia?
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Noi, esseri ecologici: una recensione
Ancora una recensione tratta da Quaderni d’altri tempi. Prosegue il ciclo di ri/pubblicazioni di materiali in vista del sesto e conclusivo incontro del ciclo La fine dell’uomo.
Il fondatore del transumanesimo, Max More, pubblicò online, nel 1999, una celebre Lettera a Madre Natura. Con un tono più ironico e senza dubbio più diretto di quello usato da Giacomo Leopardi nel rivolgersi alla stessa interlocutrice un paio di secoli prima, More osserva che, pur avendoci la Natura fornito una serie di doni importanti (“il massimo controllo del pianeta”, “un’aspettativa di vita fra le più lunghe del regno animale”, “un cervello complesso”), al tempo stesso essa si è dimostrata avara su numerosi aspetti:
“Ci hai creati vulnerabili alle malattie e alle ferite. Ci hai obbligati a invecchiare e a morire – proprio quando cominciamo a diventare saggi. Sei stata un po’ avara nel darci consapevolezza dei nostri processi somatici, cognitivi ed emotivi. Sei stata poco generosa con noi, donando sensi più raffinati ad altri animali. Possiamo funzionare solo in certe specifiche condizioni ambientali. Ci hai dato una memoria limitata e scarso controllo sui nostri istinti tribali e xenofobici” (More, 1999).