Universi (quasi) paralleli

“L’anacronismo del possibile. Dalla tanfascienza alle pratiche radicali”, di Antonio Caronia. In attesa del prossimo 9 giugno in Cascina Torchiera.

Di fronte a un libro che raccoglie vecchi articoli e saggi, può venire il dubbio che si tratti di un libroeterogeneo, un mosaico di testi dalle tessere non connesse, un vestito d’Arlecchino che non hagiustificazioni se non nell’egocentrismo e nella smania di protagonismo dell’autore. Non sarò certoio a negare questa possibilità. E tuttavia credo che ci sia una logica, tanto nella scelta di ripubblicarequesti scritti, non più in circolazione da tempo, quanto nella connessione fra i temi delle tre parti diquesta raccolta.I testi qui compresi sono stati scritti e pubblicati la prima volta fra il 1981 e il 2005, e nessuno diessi è stato ripresentato al pubblico da quel momento. Certo, molti dei concetti e dei contenuti chevi si trovano sono stati da me riutilizzati nei vari libri che ho scritto da allora, da Il cyborg (uscito per la prima volta nel 1985 e ripubblicato altre due volte dalla ShaKe edizioni nel 2001 e nel 2008), a Il corpo virtuale (Muzzio 1996), ai due libri scritti con Domenico Gallo,
 Houdini e Faust. Breve storia del cyberpunk (Baldini & Castoldi 1997) e Philip K. Dick. La macchina della paranoia (X book 2006). Alcuni spunti, però (se non parecchi) non sono stati più ripresi, e meritavano forse diessere riproposti al pubblico, fosse anche solo per verificarne l’obsolescenza o l’infondatezza.Inoltre, può avere un qualche interesse ripercorrere l’evoluzione (e magari anche il cambiamentodel punto di vista) di alcune elaborazioni. Nessuno dei testi qui presenti, voglio precisare, ècompreso nell’altra raccolta di articoli e saggi che ho pubblicato in  Archeologie del virtuale. Teorie, scritture, schermi
(ombrecorte 2001).
Prosegue
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