Homo turisticus

di Giuliano Spagnul

Nelle otto tesi sulla turistificazione, un dossier a cura della redazione bolognese di InfoAut (1) si evidenzia il bisogno di non assumere il turista come controparte in quanto è necessaria “una distinzione chiara tra lo sfruttamento del turismo nel segno della rendita e la legittima volontà di conoscenza di altri luoghi da parte di tutti e tutte noi.” Preoccupazione più che legittima se si pensa alle tante invettive che il vituperato animale turistico si trova a ricevere sulla propria testa; (2) come se tutti noi, fuori dai nostri confini (di quartiere, città, nazione) non diventassimo , nostro malgrado, altrettanto turisti per gli altri. Comunque sia, alcune domande in più sul turista, su questa figura di fine millennio e di fine del mondo occorre farsele. Fine del mondo innanzitutto come fine del mondo sconosciuto: ogni luogo è ormai stato visitato, esplorato, mappato fin dall’alto dei cieli, letteralmente.

Leggi tutto “Homo turisticus”

Sul filo della presenza

Terza lettura a introduzione del secondo appuntamento del ciclo La fine dell’uomo.

“Sul filo della presenza” è titolo bellissimo per un’opera che vuole affrontare quel legame sottile che intercorre tra il De Martino antropologo e il De Martino filosofo. L’autrice Clara Zanardi, laureata in filosofia all’Università di Venezia – Ca’ Foscari, che alla data della pubblicazione del libro, 2011, poteva vantare la solida età di anni 23, indaga l’attualità dell’opera demartiniana affrontando in particolare l’opera incompiuta, pubblicata postuma nel 1977 col titolo “La fine del mondo”1  a cui si è aggiunto nel 2005 un altro volume di scritti 2 a carattere più espressamente filosofico. E’ un piccolo libro di 130 pagine, denso ed estremamente centrato sul pensiero demartiniano con un approccio severo e meticoloso capace di riconoscere l’originalità di una filosofia in prima istanza tale, non cioè come sussidiario prodotto di una ricerca antropologica, che fa di Ernesto De Martino “una delle figure intellettuali più significative dell’Italia del xx secolo.”

Continua a questo indirizzo.

Libertà di viaggiare o costrizione

Secondo contributo in vista del (secondo) appuntamento del ciclo La fine dell’uomo. Accordi, disaccordi e riflessioni di Giuliano Spagnul su «Il selfie del mondo. Indagine sull’età del turismo», l’ultimo libro di Marco D’Eramo (*)

Nel suo ultimo libro Il selfie del mondo1 Marco D’Eramo pronostica un futuro in cui si interrogheranno su “che cosa esattamente consistesse quell’attività che noi chiamiamo turismo” facendo il verso al Foucault che adombrava la stessa sorte per la follia. Il sottotitolo Indagine sull’età del turismo allude alla tesi di fondo del libro: “se il turismo definisce un’intera epoca, la nostra, allora quest’era, come tutte le ere, ha avuto un inizio e avrà una fine”; da qui la sensazione che più che un’indagine sulla contemporaneità, sui mali del turismo e sul cosa fare per (se non proprio eliminarli) attenuarli, all’autore preme di più capire quale futuro ci aspetti una volta che la macchina industriale del turismo abbia cessato di macinare a modo suo quelle esigenze, quei bisogni e quella “fame di mondo” che di volta in volta le storiche invenzioni umane vanno a soddisfare. Potrebbe essere definita una guida turistica all’età del turismo, un manuale per districarsi fra i luoghi comuni, i pregiudizi e anche i “razzismi” che imperversano ogni volta che si ha a che fare con questo particolare mondo; che si abbia a che fare coi turisti o si sia noi stessi turisti.

Continua a questo indirizzo.

Otto tesi sulla Turistificazione

Apriamo oggi un nuovo giro di contributi in direzione del secondo appuntamento del ciclo La fine dell’uomo.

Il concetto di touristification, reso in lingua italiana con turistificazione, è salito in maniera rapida all’onore delle cronache nostrane negli ultimi tempi, grazie all’evidente impatto che l’industria turistica sta avendo nel ridefinire le nostre città in parallelo alla diffusione sempre più forte dell’utilizzo, come ospite o come ospitante, di portali come Airbnb, piuttosto che dei voli offerti da compagnie aeree low-cost come RyanAir. Tuttavia, la turistificazione è ancora qualcosa di difficilmente afferrabile in tutte le sue sfaccettature.

Una prima definizione minima potrebbe essere quella di concetto che racchiude al suo interno la molteplicità delle conseguenze del turismo di massa sulla ristrutturazione degli spazi urbani o di alcune loro sezioni. Indubbiamente molto vago: siamo ancora sprovvisti di una definizione utile a individuare, collegandole in un quadro interpretativo unico, tutte le tematiche che potrebbero essere riferite a una parolina sempre più in voga.

Continua a questo indirizzo.