FILM e NOTFILM di Samuel Beckett / Buster Keaton

Quarto contributo in attesa dell’appuntamento del prossimo 12 maggio a Piano Terra.

Ponte di Brooklyn, 20 luglio del 1964, estate calda, umida. Attorno a una macchina da presa si agitano un regista di origine russa, un attore americano e un drammaturgo irlandese. Potrebbe sembrare l’incipit di una barzelletta, invece rappresenta un’esperienza particolarmente seria, un momento iniziatico che si deve ricordare. Leggi tutto “FILM e NOTFILM di Samuel Beckett / Buster Keaton”

Cronofagia, il capitalismo all’assalto del tempo

Il terzo “materiale” di warm-up, in vista dell’incontro (il quinto!) del prossimo 12 maggio, in compagnia di Giorgio Griziotti.

Conosco bene quella sensazione: dopo un certo periodo di tempo, con un gesto del tutto automatico, la mano scivola nella tasca, alla ricerca del cellulare. Facebook, Twitter, Instagram: è il primo rituale del mattino e l’ultimo della notte, e di mille altre volte durante la giornata, controllare le notifiche, la mail, le ultimissime news che non posso perdermi. FOMO, la chiamano gli esperti: Fear of missing out, paura di perdere qualcosa, come la notizia del momento. Leggi tutto “Cronofagia, il capitalismo all’assalto del tempo”

Il capitalismo all’assalto del sonno

Questa recensione a «24/7» di Jonathan Crary, a cura di Giuliano Spagnul, è il secondo contributo in direzione del quinto incontro de La fine dell’uomo. Il prossimo 12 maggio, a Piano Terra.

Aperto 24 ore su 24 per 7 giorni su 7, ma non 24 ore per 365 giorni perché implicherebbe “lo scomodo riferimento a una temporalità prolungata”: cioè l’idea di un futuro possibile, per quanto alienato, potrebbe di nuovo far capolino in questo “presente sempre più congelato”. Ma non è un presente fissato una volta per tutte in cui nulla accade. Come le vecchie rappresentazioni distopiche ci avevano abituato (i vari Huxley, Orwell, Zamjatin ecc.) una continua vertiginosa innovazione tecnologica impedirà “in effetti di abituarsi a qualsiasi cambiamento”. Questo nuovo mondo in cui siamo ormai irrimediabilmente immersi è il quadro che Jonathan Crary – insegna Modern Art e Theory alla Columbia University – ci presenta in questo pamphlet dall’efficace titolo «24/7», pubblicato nella collana ‘I Maverick’ dell’editore Einaudi nell’anno appena trascorso. Leggi tutto “Il capitalismo all’assalto del sonno”

Continuo/discontino: il tempo digitale

Con questo brano si apre la rincorsa di quindici giorni verso la quinta e penultima tappa del nostro ciclo di incontri 2019 dal titolo La fine dell’uomo.

Continuo/discontinuo: il tempo digitale

di Antonio Caronia, da: Negli occhi della mente in Cyberzone n. 22, 2010(*)

La rivoluzione digitale rimodella incessantemente le condizioni di equilibrio fra il sentimento interno del tempo e la sua oggettivazione sociale. Nel passaggio dalla prima alla seconda (o tarda) modernità il tempo sembra essersi “preso una rivincita” sullo spazio, ma ciò non significa affatto che si stia colmando lo iato fra tempo oggettivo e tempo soggettivo che segnò la nascita dell’epoca moderna: il “tempo reale” della comunicazione in rete non è affatto più sintonizzato col nostro senso della durata di quanto lo fosse il tempo precisamente scandito dagli orologi che fu una delle condizioni imprescindibili dell’età industriale.

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Autodistruzioni nucleari

Ultimo contributo in vista della…Fine.

 

Collettivo “Un’Ambigua Utopia”

Nevil Shute

L’ultima spiaggia (On the Beach, 1957)

Nevil Shute (1899-1960), inglese di nascita ma australiano di adozione, fu romanziere di discreto successo internazionale, ma la sua fama è legata proprio a questo On the Beach, da cui fu tratto nel 1959 l’omonimo film di Stanley Kramer. Fama francamente un po’ sproporzionata all’effettivo valore dell’opera, sia nella versione letteraria che in quella cinematografica (almeno agli occhi dei più attenti cultori della fantascienza), e che trova un senso solo in virtù della sua collocazione storica, cioè nel clima di tensione della guerra fredda. Leggi tutto “Autodistruzioni nucleari”