Estratto de La luna sotto casa

Il libro di Primo Moroni e John N. Martin La luna sotto casa è una mappa di tutti i movimenti di superficie che hanno costituito i processi di modernizzazione della Milano dall’immediato dopoguerra alla fine degli anni Ottanta. Una complessa ragnatela dei mutamenti che hanno caratterizzato il volto dell’odierna capitale morale d’Italia. Il racconto di Primo Moroni, qui raccolto e organizzato dal paziente lavoro di John N. Martin, costituisce una vera e propria ricerca di antropologia critica che privilegia, come punto di osservazione, l’individuazione di quei luoghi di conflitto capaci di assumere le forme di resistenza necessaria per poter rilanciare una diversa e alternativa forma di modernità da quella esistente dominante. Leggi tutto “Estratto de La luna sotto casa”

Antonio Caronia e la fantascienza

di Giuliano Spagnul

“La fantascienza è una costellazione di immagini che passano di opera in opera, e così facendo si amplificano, si arricchiscono, si trasformano.” 1 Che cos’è un genere letterario se non l’amplificazione massima di questo passamano di immagini di opera in opera? La fantascienza, come genere letterario popolare di massa, è forse il migliore esempio di questa specie di evoluzionismo per assemblaggio, per variazioni, che una volta accettate entrano a far parte di un sistema di regole condivise. Stare alle regole ma allo stesso tempo innovarle, cioè tradirle. La fantascienza è piena di leggi, di regole, di teorie; tutte devono sottostare a una logica di plausibilità. Cioè, per quanto astruse, devono avere una loro coerenza interna, una loro logica; se mai opposta a quella che noi consideriamo veramente tale, ma comunque costruita secondo dei criteri, che non vanno trasgrediti senza una motivazione coerente (compatibile) a quella logica stessa. Leggi tutto “Antonio Caronia e la fantascienza”

Territori della trasformazione e collasso dell’esperienza

Intervista di Tiziana Villani a Primo Moroni, Millepiani n. 5 (1995)

Essere moderni, ho affermato, significa sentire,

a livello personale e sociale, la vita come un vortice,

scoprire di essere, insieme al nostro mondo, in continuo

disgregamento e rinnovamento, immersi perennemente

nelle difficoltà e nell’angoscia, nell’ambiguità e nella

contraddizione: essere parte di un universo in cui ciò che

vi era di solido di dissolve nell’aria. Esserci significa

sentirsi in un certo senso a proprio agio nel vortice,

fare propri i suoi ritmi, muoversi all’interno delle sue

correnti alla ricerca di quelle forme di realtà, di

bellezza, di libertà, di giustizia, che il suo flusso

impetuoso e pericoloso ci consente.

Marshall Berman Leggi tutto “Territori della trasformazione e collasso dell’esperienza”

da “Le parole e la lotta armata”

Molti studiosi affermano che il ’68 italiano sia durato dieci anni in più che negli altri paesi. Questo sia per l’estensione degli organismi rivoluzionari, nati fuori dai partiti tradizionali, sia per la caratteristica fondamentale di legame profondo con la classe operaia. La classe operaia italiana delle grandi fabbriche si saldò strettamente con i movimenti sociali esterni alla fabbrica, creando una unione tra operai, studenti e lavoratori di altri comparti, determinando l’estendersi di un’autonomia politica, dell’intelligenza sovversiva sociale separata dalla sfera del dominio politico dei partiti e delle istituzioni. Tale separazione venne giudicata molto pericolosa dalla classe politica italiana degli anni Sessanta-Settanta, espressione delle lobby delle borghesie industriali, che di fronte alla grande rivolta si è arroccata rispondendo in termini di ordine pubblico. Leggi tutto “da “Le parole e la lotta armata””

Intervista a Primo Moroni (ottobre 1978)

Riprendiamo da “La città invisibile (Quindicidì), Cultura e spettacolo” n. 1, gennaio 1979, testata-laboratorio degli allievi dell’Istituto per la formazione al giornalismo, un’intervista a primo Moroni sull’editoria diretta dopo la mostra del libro alternativo che si è tenuta a Piacenza a fine ottobre 1978.  Questa intervista, firmata con due sigle D.H. e C.P., integra idealmente un altro intervento di Primo Moroni e Bruna Miorelli sulla comunicazione antagonista “Dieci anni all’inferno – storia dell’altra editoria” pubblicata in “I fiori di Gutenberg” (a cura di P. Alfierj e G. Mazzone), Arcana Editrice, Roma 1979 e consultabile in rete su Dinamo Press

Intervista a Primo Moroni (ottobre 1978)

“La mostra dell’editoria diretta di Piacenza è un episodio iniziale”, ha detto Moroni, “di un qualche cosa che si svilupperà nel tempo, è un esperimento casualmente legato nell’occasione al convegno della Cooperativa scrittori con questo slogan di ‘Piccola Francoforte dal basso’ ovviamente  con quanto di ironia c’è nella definizione. Leggi tutto “Intervista a Primo Moroni (ottobre 1978)”