Cose oscure e inquietanti

Nuovamente le parole di Gennaro Fucile ci accompagnano nel countwdown verso il quarto appuntamento de la fine dell’uomo.

Quando On the Beach arrivò nelle sale cinematografiche, Alley Ravenstine aveva circa nove anni. Era il 1959. Il film di Stanley Kramer, che in Italia si intitolò L’ultima spiaggia, sfoggiava un cast di gran classe. Includeva Gregory Peck, Anthony Perkins, Fred Astaire e Ava Gardner, ma è un altro il motivo per cui Ravenstine se ne ricorda, citandolo nel suo ultimo disco, il concept album Waiting for the Bomb: la paura della bomba (“When I was a kid, we all lived in fear of the bomb”, così si aprono le note dell’album).
La pellicola di Kramer metteva in scena gli ultimi mesi dell’umanità prima dell’apocalisse nucleare e l’infanzia di Ravenstine e di milioni di suoi coetanei fu tutta all’ombra di quella minaccia spaventosa che si manifestava nel quotidiano con prove pratiche di evacuazione e fuga nei rifugi anti atomici: un incubo.

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