Arte e politica | La condizione della violenza

di Paolo Gallerani

LOGIC LANE – ANTONIO CARONIA GIORNATE DI STUDIO

5/6 giugno 2015 – Accademia di Belle Arti di Brera Milano

 

Con Antonio Caronia siamo stati colleghi all’Istituto sperimentale onnicomprensivo di Bollate, dove arrivò, mi pare nel 1977/78, fino all‘82 quando nel maggio Antonio realizzò la “Rassegna di teorie e pratiche della simulazione” Il Gatto del Cheshire («Un’Ambigua Utopia», Numero speciale sulla simulazione, n. 9, Milano 1982), cui partecipai nella sezione delle arti visive organizzata da Alik Cavaliere e Vincenzo Ferrari che anche voglio ricordare oggi in quest’aula. Leggi tutto “Arte e politica | La condizione della violenza”

La “sfida allo sguardo” del corpo artificiale

di Eleonora Fiorani

LOGIC LANE – ANTONIO CARONIA GIORNATE DI STUDIO

5/6 giugno 2015 – Accademia di Belle Arti di Brera Milano

 

E’ alle dinamiche di costituzione del soggetto che Caronia ha rivolto la sua attenzione nel suo intervento in Girare su se stessi. Emancipazione, libertà, liberazione, in E manu capere. Come Foucault Caronia abbandona l’approccio tradizionale al problema del potere basato su modelli politico-istituzionali  per volgersi al modo in cui il potere penetra nel corpo vivo dei soggetti e delle loro forme di vita. Disciplinando i corpi, includendo la nuda vita nei meccanismi e nei calcoli del potere statuale, la politica si trasforma in biopolitica, ben più capillare e insidiosa del precedente potere che “uccide e lascia vivere”. Leggi tutto “La “sfida allo sguardo” del corpo artificiale”

Distruggere l’utopia

Distruggere l’utopia

di Giuliano Spagnul

(da: Mondi altri. Processi di soggettivazione nell’era postumana a partire dal pensiero di Antonio Caronia, a cura di Amos Bianchi e Giovanni Leghissa, Mimesis 2016)

“L’uomo senza utopia, precipita nell’inferno

 di una quotidianità che lo espropria di ogni

 significato e lo uccide a poco a poco.”

Antonio Caronia, Il corpo virtuale

L’uomo senza utopia, l’uomo senza qualità, l’uomo senza, l’uomo espropriato di ogni significato. Condizione a cui dobbiamo rassegnarci a vivere oggi oppure ciò contro cui dobbiamo combattere con tutte le nostre forze? Leggi tutto “Distruggere l’utopia”

La traversata del deserto

Il tempo del dopo è cominciato.

Esso si presenta come un deserto di cui non vediamo la fine. La sconfitta che il movimento di liberazione oggi conosce non è il prodotto della repressione. Il movimento non può essere sconfitto dalla repressione, ma solo dalla sua propria incapacità di comprendere le forme nuove del reale, il mondo delle nuove forme di vita. Dei nuovi scenari dell’immaginario. La repressione viene dopo, quando il movimento è sconfitto. E la sconfitta dobbiamo guardarla in faccia, per poi andare oltre, senza piagnistei. Leggi tutto “La traversata del deserto”